Il premio Nobel per la Pace 2014 è stato assegnato a Malala Yousafzai e a Kailash Satyarthi per il loro impegno contro lo sfruttamento dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione. Malala Yousafzai ha solo 17 anni ma, nonostante la sua giovane età, da anni combatte per il diritto delle bambine all’educazione. Quando aveva solo 11 anni, decise di donare alla Bbc il suo diario scritto in urdu, dove raccontava la vita di una bambina sotto il regime talebano nello Swat, una valle della regione montuosa a nord del Pakistan. Proprio per questo suo impegno a favore dell’istruzione femminile, qualche anno dopo fu gravemente ferita dai talebani pakistani, che rivendicarono l’attentato dichiarando di aver deciso di colpire Malala perché promuoveva il pensiero occidentale. L’allora quindicenne venne trasportata d’urgenza all’ospedale di Peshawar e poi trasferita in condizioni critiche a Birmingham, dove venne operata e salvata. Da quel momento in poi, il suo attivismo subì un’accelerata: storico il suo discorso alle Nazioni Unite del 12 luglio 2013. Per il suo impegno, la giovanissima pakistana ha ricevuto, l’anno scorso, il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. Il Comitato ha poi insignito del Nobel anche l’attivista indiano Kailash Satyarthi per l’impegno e il coraggio con cui, fin dagli anni ’90, si batte in favore dei bambini e per il suo contributo allo sviluppo di importanti convenzioni internazionali sui diritti dei minori. Con la sua associazione, la Bachpan Bachao Andolan, ha permesso di liberare almeno 80.000 bambini da sfruttamento e schiavitù, favorendone la reintegrazione sociale. Apprendendo la sua designazione al Nobel, Satyarthi ha esclamato che finalmente “la voce di decine di milioni di bambini è stata ascoltata“. Ha inoltre aggiunto: “Conosco Malala personalmente e la inviterò a lavorare con me“. L’attivista ha anche annunciato che il premio in denaro verrà completamente utilizzato per finanziare progetti a favore dei bambini.