Il 19 settembre i capi di stato di tutto il mondo si sono riuniti in un vertice presso la sede delle Nazioni Unite a New York, per discutere la situazione di migranti e rifugiati. Gli accordi tra i governi non sono stati efficaci fino ad ora nell’affrontare la più grande crisi di migranti dalla Seconda Guerra Mondiale. Il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case oggi è il più alto sia visto nella storia. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, poco meno del 6% della popolazione della Terra si trova nella condizione di richiedente asilo, sfollato, o rifugiato. I paesi più colpiti non possono affrontare tutto questo da soli: in Libano, ad esempio, i profughi siriani rappresentano ora più di un quarto della popolazione. Il Summit delle Nazioni Unite su Rifugiati e Migranti è un momento importante che deve dare speranza e deve fare la differenza per milioni di bambini rifugiati. World Vision richiama a gran voce l’attenzione sulla necessità di porre al centro delle azioni i bambini, che sono i più vulnerabili, che meritano di meglio di una vita ai margini della società. Per quasi sei anni, i bambini siriani hanno sofferto a causa dell’inerzia politica. Non possiamo fallire a livello internazionale nell’affrontare questa crisi: dobbiamo trovare soluzioni immediate e che siano sostenibili. I leader di tutto il mondo devono impegnarsi a dare priorità sanitaria di base, supporto psico-sociale e istruzione per i bambini rifugiati che vivono nei campi profughi. Finché ciò non accadrà, continueremo ad assistere a violenze e sfruttamento, come il lavoro minorile, i matrimoni precoci, la tratta di bambini. E i bambini continueranno a essere le vittime delle guerre degli adulti. Durante la settimana del Summit, World Vision ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e, insieme ad altre organizzazioni umanitarie, e ha deposto 2.500 giubbotti salvagente, raccolti dall’isola greca di Chios, a Londra davanti al Parlamento britannico. “Ciascuno rappresenta tre profughi morti annegati tentando di raggiungere l’Europa”, spiega Johan Eldebo – Senior Humanitarian Policy Adviser di World Vision. Inoltre, un camion ha percorso le strade di Auckland in Nuova Zelanda, Seul in Corea del Sud, Dublino in Irlanda, Londra in Gran Bretagna, fino a New York dove si è tenuto il Summit, portando un messaggio importante: “non possiamo ignorare i bambini rifugiati, costretti a lasciare le loro case”. La foto 3D della campagna, raffigurante bambini richiedenti asilo, è stata realizzata dall’artista Hani Shihada, che ha collaborato al progetto portando la sua esperienza in prima persona come rifugiato. È possibile seguire la campagna di advocacy di World Vision sui social network con l’hashtag #KidsDeserveBetter Pubblicato: 23 settembre 2016a:4:{i:0;s:71:”/content/emergenza-rifugiati-siriaDona per l’emergenza rifugiati”;i:1;s:84:”/cosa-facciamo/risposta-alle-emergenzeWorld Vision in risposta alle emergenze”;i:2;s:65:”/iscriviti-alla-newsletterIscriviti alla nostra newsletter”;i:3;s:109:”/sites/default/files/newsletter-world-vision-giugno-2016.pdfLeggi l’ultimo numero della nostra rivista”;}