Il 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato, una data simbolica che celebra la resilienza, la forza ed il ricordo di tutte quelle persone che scappano dalla violenza e dai conflitti, lottando ogni giorno per una vita migliore. Nel mondo sono più di 25 milioni i rifugiati, di cui metà sono minori. Ed è proprio a loro, ai bambini e ragazzi la cui vita è cambiata in un istante, che va il nostro pensiero in questo giorno. World Vision lavora in contesti di frontiera, garantendo i diritti e i beni essenziali a milioni di persone che hanno perso la casa, gli affetti e la stabilità. La realtà dei campi per rifugiati non è facile. Nel corso degli anni abbiamo testimoniato le difficoltà, specialmente per i più piccoli ed i più vulnerabili, di vivere, tra il gelo ed il caldo estremo, senza acqua e corrente elettrica, senza scuola e lavoro. È una realtà dura in cui il diritto all’infanzia viene spesso meno, lasciando milioni di bambini vittime di intemperie, di violenze e abusi. I dati raccolti ci hanno spesso mostrato come vi sia una correlazione tra l’aumento dei matrimoni precoci e le crisi umanitarie, creando milioni di spose bambine che affrontano un destino mai scelto. Quest’anno abbiamo voluto raccontarvi la storia di una giovane adolescente Rohingya, Parvina, che vive nel campo di Cox’s Bazar, in Bangladesh. Il suo destino è stato segnato due volte: quando ha dovuto lasciare la sua casa per vivere in una tenda fredda e buia e quando è stata data in sposa a 15 anni, diventando grande prima del tempo. L’emergenza Covid-19, nei prossimi due anni, rischia di lasciare più di 4 milioni di bambine nel mondo nella condizione di Parvina: spose e madri senza scelta. Aiutaci a garantire un futuro a queste giovani vite, aiutaci a tutelare l’infanzia dei bambini rifugiati. DONA ORA