63 milioni di bambine vittime di aborto o abbandonate alla nascita

Nascere del “sesso sbagliato” in India può rappresentare una vera e propria maledizione. Un figlio maschio è considerato una risorsa: sarà un futuro capofamiglia, che si prenderà anche cura dei suoi genitori quando diventeranno vecchi. Una ragazza, al contrario, è vista come peso, poiché i genitori saranno costretti a pagare la dote per darla in sposa e, dopo il matrimonio, la donna diventerà parte della famiglia del marito. Inoltre, in caso di una dote non adeguata, la donna sposata è a rischio di violenze familiari ad opera del marito e della famiglia acquisita.

 

Non è un caso che spesso una famiglia con un primo figlio maschio scelga di non averne altri, a differenza delle famiglie con prime figlie femmine, che spesso continuano ad avere figli fino a quando non arriva un maschio. L’aborto selettivo, che consiste nell’interruzione della gravidanza nel momento in cui si conosce il sesso del bambino, è stato da tempo proibito proprio allo scopo di evitare i femminicidi. Nonostante questo, un rapporto pubblicato dal governo indiano mostra numeri allarmanti. Si parla di 42 milioni di aborti selettivi e illegali, ma anche di 21 milioni di bambine discriminate in India. Bambine che sono nate, ma che è come se non esistessero per la società: prive di un’istruzione, di risorse economiche, persino del diritto alla salute, percorrono una vita fatta di emarginazione e soprusi.

 

In India, una donna è percepita come un oggetto e un peso: questo rende le bambine e le ragazze più vulnerabili, alla violenza sessuale, alle molestie, alla violenza domestica, allo stupro“, afferma Jesleen Kher di World Vision India, specializzato nello sviluppo delle politiche di genere. World Vision in India promuove l’uguaglianza di genere: realizziamo campagne di sensibilizzazione, sosteniamo i Gruppi di Aiuto per le Donne e le Bambine, incoraggiamo l’educazione femminile attraverso i Centri di Insegnamento e la distribuzione di biciclette, costruiamo servizi igienici nelle scuole perché le ragazze possano frequentare regolarmente le lezioni e perché si raggiunga un uguale accesso all’istruzione per gli uomini e le donne. L’anno scorso nell’area di Faridabad abbiamo promosso una campagna di sensibilizzazione sull’importanza dell’istruzione femminile a cui hanno preso parte 1.000 genitori e grazie alla quale 265 bambine sono potute tornare a studiare. Inoltre, a Faridkot nella regione del Punjab, abbiamo distribuito 200 biciclette ad altrettante ragazze, che così ora sono possono pedalare in gruppo e avere il permesso da parte delle famiglie di uscire di casa per poter frequentare la scuola.

 

Puoi aiutarci anche tu! Sostenendo una bambina a distanza in India, puoi proteggerla da abusi, lavoro minorile, traffico sessuale, matrimoni precoci e altre forme di discriminazione. Aiuta una ragazza a frequentare la scuola, a ricevere un’istruzione e a sconfiggere la povertà. Attiva il tuo sostegno a distanza in India ora!

 

ADOTTA UNA BAMBINA A DISTANZA

 

Pubblicato l’1 marzo 2018

 

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