La Convenzione sui diritti dell’Infanzia compie 30 anni

Di cosa parla la Convenzione?

 

Nel testo della Convenzione si sottolinea l’importanza di ascoltare i bambini, di avere a cuore i loro interessi, di non discriminarli per nessun motivo. Riconosce che ogni bambino ha il diritto di vivere e avere un adeguato sviluppo. I leader firmatari hanno promesso di proteggere i bambini dalla violenza e dagli abusi, di lavorare insieme per porre fine allo sfruttamento minorile e hanno riconosciuto che ogni bambino ha diritto all’istruzione e a vivere in salute. Dopo la firma, tre Protocolli aggiuntivi sono stati aggiunti: i primi due nel 2000 per vietare il reclutamento di minori nelle forze armate e alcune delle peggiori forme di lavoro minorile: la prostituzione, la schiavitù e lo sfruttamento sessuale. Nel 2011 è stato firmato un altro Protocollo per consentire ai minori di sporgere denuncia direttamente al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia per denunciare le violazioni dei loro diritti.

 

I diritti dei bambini vengono rispettati?

 

Dal 1989, anno della firma, il mondo è stato lo scenario di cambiamenti straordinari: la situazione sulla protezione dei diritti dei bambini è migliorata. Tuttavia, per quelli più vulnerabili, come i minori con disabilità, che vivono in condizioni di estrema povertà o le cui famiglie sono state vittime da guerre e conflitti, questi diritti rappresentano ancora più un desiderio che la realtà. Oltre la metà dei bambini del mondo – 1,7 miliardi – subisce ancora, ogni anno, qualche forma di violenza. La povertà estrema colpisce in modo sproporzionato i bambini: oltre 385 milioni (il 19,5% a livello mondiale) nei paesi in via di sviluppo vive con meno di 1 dollaro al giorno. Sebbene il numero totale dei minori impegnati nel lavoro minorile sia diminuito del 38% dal 2000, ci sono ancora 152 milioni di bambini che lavorano, di cui 72 milioni sono impegnati in lavori pericolosi. Le ragazze continuano ad essere vittime di pratiche tradizionali dannose per la loro salute e il loro sviluppo: nel mondo, più di 200 milioni di donne e ragazze hanno subito pratiche di mutilazione genitale femminile e, ogni minuto, 23 bambine si sposano prima di aver compiuto 18 anni. 


La Convenzione sui diritti dell’infanzia oggi

 

Una delle clausole finali della Convenzione incoraggia le Organizzazioni Non Governative, come World Vision, a svolgere un ruolo attivo nel monitoraggio e nella protezione dei diritti dei bambini. World Vision ha lo status di Osservatore presso l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, e nell’ultimo anno abbiamo presentato diverse relazioni per denunciare situazioni di pericolo per i bambini in molte parti del mondo. Sebbene ci siano stati grandi passi avanti in molti settori come nell’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e all’acqua pulita, i bambini continuano a soffrire. “Questo succede ogni giorno. Non possiamo più rimanere indifferenti. Abbiamo la responsabilità di porre fine alla violenza contro tutti i bambini, ovunque.” Dice Andrew Morley, il Presidente di World Vision “A trent’anni da questo importante trattato, c’è ancora un’enorme quantità di lavoro da fare per proteggere i bambini come Esther che ho incontrato di recente in Africa orientale. Ha subito mutilazioni genitali femminili. La sua famiglia le ha permesso di essere violentata. Fu costretta a sposare un uomo più grande in cambio di sei mucche. È scappata. È stata nuovamente violentata. Esther ha solo otto anni. ” Tra poche ore, Andrew Morley si rivolgerà all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: inviterà le nazioni riunite nell’iconica Sala delle Assemblee a intensificare gli sforzi per garantire la protezione dei bambini.

 

I bambini che subiscono violenza spesso non vanno a scuola o non hanno accesso all’assistenza sanitaria. World Vision sta lavorando per proteggere e garantire i diritti dei bambini attraverso i programmi di sviluppo, lavorando con governi, le comunità locali, i leader religiosi e bambini stessi per proteggerli e garantire che la loro voce sia ascoltata. Anche il coinvolgimento dei bambini nel processo decisionale è essenziale, come afferma l’articolo 12 della Convenzione. I bambini hanno il diritto di essere ascoltati e quando gli adulti lo fanno, l’impatto è davvero straordinario. Ad esempio, gli attivisti minorenni in Bangladesh hanno riferito di aver interrotto 72 matrimoni precoci negli ultimi due anni nell’ambito dei Forum per bambini sostenuti da World Vision. 

 

“La partecipazione dei minori è un fattore decisivo per garantire il rispetto dei loro diritti. Conoscono più di tutti gli altri quali sono le loro esigenze, quindi è essenziale che abbiano una vera voce al tavolo decisionale.” ha dichiarato Daniela Buzducea, Partnership Leader – Advocacy and External Engagement “Il trentesimo anniversario è un’opportunità per garantire che la prossima generazione riceva i diritti che gli sono stati promessi e che i risultati ottenuti negli ultimi 30 anni siano preservati e condivisi universalmente da tutti i bambini. Dobbiamo unirci e lavorare insieme, ora, per proteggere i nostri bambini e il loro futuro, in particolare porre fine alla violenza e permettendo alle voci dei bambini di essere ascoltate”.

 

 

Il discorso di Andrew Morley all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del 30° anniversario della firma della Convenzione sui diritti dell’Infanzia