Solo qualche minuto dopo le 21, improvvisamente, un ruggito emerge dal mare e un’onda alta tra i 5 e i 6 metri colpisce la spiaggia. Non sono onde qualsiasi: era lo tsunami causato dall’eruzione del vulcano Anak Krakatau.Le persone ancora sveglie sono scappate dalle loro case per salvarsi la vita. Una di loro è Mimin, 35 anni, che prima del disastro viveva nel villaggio di Banyu Asih vicino al mare: “Il mio vicino e io siamo scappati verso la montagna per scappare dallo Tsunami. Poi si sono aggiunte altre persone. Eravamo più di 300 persone che scappavano verso la montagna” dice Mimin. Anche Pika, 25 anni, ha vissuto la stessa esperienza. “La montagna è lontana 1.5 kilometri dalla nostra casa, siamo scappati portando via i nostri bambini. Non abbiamo avuto il tempo di portare via nulla perché lo tsunami è arrivato senza alcun segno.”World Vison Indonesia sta rispondendo alla crisi causata dallo tsunami dal 23 dicembre scorso.DONA PER LE EMERGENZEProprio come Mimin e Pika, anche Galih, 13 anni, ha vissuto la stessa terribile esperienza. “Stavamo lasciando il villaggio con mia madre, mio padre e tutti i nostri vicini. Quella notte, siamo scappati verso la montagna perché c’era uno tsunami.” Ora alcuni abitanti del villaggio di Banyu Asih sono fuggiti verso le colline più alte. Nei campi, gli sfollati devono vivere in situazioni difficili con strutture limitate.World Vision nelle regioni di Banten e Lampung colpite dallo tsunami si focalizzerà sulla salute, l’educazione, la protezione e il supporto alla salute dei bambini durante le operazioni.