Quando è iniziato il conflitto nel mio paese, come molti bambini nel mio villaggio, sono stato arruolato forzatamente da un gruppo armato. Andavo a scuola e sono venuti in classe a prenderci. Mi hanno portato in un campo militare e nel giro di qualche giorno avevo imbracciato un fucile. Avevo solo 11 anni. Violentare, saccheggiare, uccidere: questo ci veniva insegnato. Eravamo costretti a combattere, non avevamo alternativa e ci convincevano che il nostro posto fosse in guerra. Successivamente ho aderito ad altri due gruppi ribelli, che mi hanno nominato comandante di zona, per la mia esperienza e il mio coraggio. In questi gruppi armati ho commesso ogni forma di violenza e crimine che potete immaginare. La prima volta che ho lasciato i ribelli sono stato aiutato, ma dopo poco sono tornato a combattere perché la mia comunità non mi ha accolto. Sentivo che il mio posto era in guerra, a combattere come bambino soldato. La seconda volta ho lasciato i ribelli per tornare con la mia famiglia, ma siamo stati minacciati a causa dei miei crimini, così sono tornato nuovamente a combattere. Mio padre è fuggito in Uganda e ora vive lì in un campo profughi. La terza volta mia madre mi ha supplicato di non tornare in guerra e sono riuscito a rimanere con lei. Oggi frequento un Centro di Riabilitazione per gli ex bambini soldato di World Vision, grazie al quale sto superando le atrocità che ho vissuto. Ringrazio World Vision di avermi accettato in questo Centro e sono sicuro che il lavoro che sto imparando mi aiuterà nella vita. Ora sento che la mia vita è qui e mi appartiene. Prima avevo sempre paura. In guerra la vita è difficile, la tua vita è continuamente in pericolo, si cerca solo di sopravvivere. La guerra non è adatta a dei bambini.a:4:{i:0;s:49:”/no-violenzaPER UN’INFANZIA SENZA VIOLENZA”;i:1;s:69:”/proteggi-i-bambini-dalla-violenzaNO ALLA VIOLENZA SUI BAMBINI”;i:2;s:56:”/bambini-soldato300.000 bambini soldato nel mondo”;i:3;s:71:”/dona-infanzia-senza-violenzaDona per un’Infanzia Senza Violenza”;}