6 febbraio: Giornata Mondiale contro le Mutilazioni Genitali Femminili

Vivian ha sempre vissuto nella povertà: lei e i suoi fratelli hanno dovuto fare lavori come vendere la legna da ardere solo per trovare soldi per mangiare e, sebbene amasse andare a scuola, ha dovuto abbandonarla presto. Il peso della povertà e le tradizioni radicate nel contesto in cui viveva hanno costretto Vivian – e molte sue coetanee –  a subire la pratica delle mutilazioni genitali femminili. Vivian aveva 12 anni. Come milioni di altre ragazze nel mondo, è stata data in sposa a un uomo più anziano che non aveva mai incontrato prima delle nozze: la sua famiglia aveva bisogno della sua dote per pagare le tasse scolastiche di suo fratello. Vivian tentò di scappare, ma in breve tempo tornò a casa di suo marito che la picchiò e le disse: “Tante ragazze sono sposate, tu perché dovresti essere diversa?”

 

Vivian sapeva che questa non era la vita che voleva, quindi continuava a cercare modi per fuggire. Un giorno, mentre era al fiume per lavare i panni, ha colto l’occasione: ha semplicemente iniziato a camminare addentrandosi nella foresta. Per molti giorni e notti ha dormito sugli alberi e faceva affidamento sulla gentilezza degli estranei che incontrava per avere cibo e acqua. Ha trovato rifugio in un Centro gestito da World Vision e ha ricominciato a frequentare la scuola con determinazione: “Ho affrontato tanti cambiamenti in questi mesi. Ora, le cose vanno bene”, racconta Vivian. 

 

Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nel porre fine alla pratica delle mutilazioni genitali femminili (MGF), la strada è ancora lunga: in molti luoghi, le MGF sono un simbolo del passaggio dall’infanzia all’età adulta ed è una pratica tradizionale in uso in circa 30 paesi in Africa, Medio Oriente e Asia. Le mutilazioni alterano per sempre la vita delle ragazze, esponendole a malattie e infezioni che possono rivelarsi letali. Alle ragazze viene impedito di realizzare i loro sogni e sviluppare il proprio potenziale.

 

La fine di pratiche disumane come quella delle mutilazioni genitali femminili è una trasformazione necessaria per costruire una società sana: ecco perché un approccio olistico è il modo migliore per creare cambiamenti duraturi e cambiare gli atteggiamenti radicati. I programmi di sviluppo di World Vision coinvolgono vari attori e livelli della società: bambini, famiglie, leader della fede. World Vision organizza corsi sulla genitorialità per creare un ambiente sano e sicuro per i bambini; supporta le famiglie con forme di sostegno al reddito per rafforzare economicamente il contesto familiare e renderle meno vulnerabili dal punto di vista finanziario. Collaboriamo con i leader religiosi, i membri della comunità e le autorità locali per rafforzare i sistemi di protezione nazionale dei minori.

 

Nella Giornata Internazionale della tolleranza zero verso le mutilazioni genitali femminili, il 6 febbraio, World Vision rinnova il suo impegno a porre fine alle conseguenze di questa pratica dannosa per le ragazze e le donne. Possiamo aiutare tante bambine come Vivian a scrivere storie di vita diverse rispetto a quelle imposte loro dal contesto di povertà e dalle tradizioni radicate che vengono loro imposte.