Dal momento in cui sono giunta in Brasile, sono stata travolta da un’ondata di calore, sorrisi e sguardi curiosi che mi hanno trascinata in un mondo sino a quel momento per me sconosciuto e lontano. Un’ondata che, giorno dopo giorno, mi ha fatto abbandonare ogni resistenza fisica e mentale per lasciarmi gradualmente trasportare da ciò che mi circondava, per farmi vivere appieno un’esperienza indimenticabile a contatto con centinai di bambini. Questo non è stato solo un viaggio, è stato soprattutto una storia di amicizia. Lindembergue, Aizianne, Bruno, Eliane, i volontari di World Vision Brasile e i tantissimi bambini che ho incontrato, tutti insieme, ognuno a suo modo, mi hanno fatto conoscere e apprezzare qualcosa in più di me. La gratitudine e l’affetto che mi hanno dimostrato valgono più di ogni altra cosa o luogo che io abbia visitato in quei giorni, e sono stati questi sentimenti a rendere la mia esperienza in Brasile così speciale. Bruno è il coordinatore del progetto di Patu, a Novo Sertao. Ha 23 anni, la maturità di un uomo più grande della sua età e una grande passione per ciò che fa. Ama molto la sua terra e la sua comunità: parlare con le persone e incoraggiare la gente del posto a far valere i propri diritti, ad avanzare le proprie richieste, è ciò che gli piace di più e che sa fare molto bene. La mia settimana in sua compagnia a Patu è stata molto dinamica: abbiamo visitato le scuole della zona, i campi coltivati dalle famiglie e trascorso bellissimi momenti con i bambini mentre svolgevano le loro attività didattiche e di doposcuola, quelle attività che grazie al contributo di tanti sostenitori permettono ai bambini di poter sperare in un futuro migliore. Con Eliane, la coordinatrice del villaggio “Estrela da Manha”, a Catole de Rocha, nello Stato di Paraiba, c’è stata affinità sin dal momento in cui ci siamo conosciute. Durante la visita alla scuola della comunità, Eliane mi ha invitata a parlare al microfono ai bambini, a presentarmi e a interagire con loro; i bambini ridevano, mi facevano mille domande, mi guardavano curiosi, con gli occhi sgranati, mentre io cercavo di rendere il mio portoghese comprensibile e per trasmettere qualcosa dell’Italia. Quando Eliane ha preso il microfono e ha iniziato a parlare della campagna organizzata da World Vision contro i maltrattamenti sull’infanzia, la sua voce si è fatta più forte, convincente e sicura: mi sono resa conto di tutto il suo carisma, di tutta la sua forza e della passione per ciò che fa, giorno per giorno, per tanti bambini. Ricordo con affetto tutti bambini che ho incontrato. Come dimenticarli? Ho avuto modo di stare con loro durante le attività pomeridiane di doposcuola organizzate da World Vision. Sono bambini dagli occhi profondi, che sanno fare risate forti, di cuore, che sanno apprezzare uno sguardo e un sorriso. Rammento in particolare i bambini del gruppo di calcio del Centro Juazeiro del villaggio di Patu, incuriositi dalla mia presenza. E ricordo in particolare Pedro, un ragazzino di 14 anni che si è subito distinto dagli altri per il modo sorridente e gentile con cui si è fatto avanti per parlarmi e, al tempo stesso, per spiegare ai suoi compagni ciò che dicevo nel mio improvvisato portoghese. Pedro è un bambino solare dalle maniere cortesi che si è offerto di farmi da guida durante la mia visita alla sua scuola. Ricordo poi i ragazzi della scuola di Almino Afonso. Sono stata a visitarli accompagnata da Junior Silva, uno degli educatori del progetto, e con alcuni membri del “conselheiro tutelar” della città, per parlare anche lì della campagna contro i maltrattamenti sui minori e gli adolescenti. Non posso naturalmente dimenticare la marcia a cui ho partecipato, con i ragazzi, gli educatori e i volontari per le vie della città allo scopo di sensibilizzare gli adulti contro la violenza e i maltrattamenti sui minori: una marcia piena di musica, allegria, impegno e la consapevolezza di essere lì per voler cambiare le cose e costruire una comunità migliore. Se dovessi continuare a parlare di tutte le persone che ho conosciuto, avrei bisogno di molto altro tempo ancora e di più spazio. Ma vorrei esprimere, in poche righe, l’insegnamento che mi ha lasciato questo viaggio riportando una frase di Mario Quintana scritta sui muri dell’ufficio di World Vision a Patu: “Il segreto non è correre dietro alle farfalle…è curare il giardino perché loro possano venire da te“.a:4:{i:0;s:87:”/dove-lavoriamo/sostegno-a-distanza-america-latina/brasileNovo Sertao in Brasile”;i:1;s:78:”/cosa-facciamo/le-nostre-aree-di-interventoLe nostre aree di intervento”;i:2;s:74:”/cosa-abbiamo-fatto-in-brasile-2014Cosa abbiamo fatto a Novo Sertao”;i:3;s:94:”/cosa-puoi-fare-tu/diventa-volontario-world-visionDiventa un volontario di World Vision”;}